La legge è personale per tutti
Fatta la legge gabbato lo Santo. Mi sembra recitasse
così un famoso detto nostrano nel quale credo sia racchiusa tutta lessenza
dellitalico pensiero. Per qualche motivo ignoto sembra che in Italia ogni legge,
appena emanata, scateni come prima reazione non una auspicabile analisi del suo testo, in
modo da poter comprendere e adattarsi alla nuova norma, ma piuttosto una lettura
approfondita alla ricerca delle possibili scappatoie. Salvo naturalmente concludere che,
dopo un periodo iniziale di attenzione a non incappare in sanzioni, la nuova normativa
cadrà, regolarmente dimenticata prima di tutto da chi sarebbe preposto a farla
rispettare, o perlomeno a ricordarla, e da chi lha sostenuta e dal quale ci si
aspetterebbe quindi, il buon esempio.
Daltra parte sarebbe un errore
affermare che nel nostro Paese abbiamo lesclusiva di questo modo di ragionare ma,
come spesso accade cè sempre quel particolare che fa sì che il fenomeno assuma
laspetto folkloristico che altrove sarebbe difficile da rintracciare e
che spesso fa andare letteralmente in bestia occasionali turisti e meno
occasionali partner, soprattutto se di tipo commerciale come i soci della Comunità
Europea.
Quante volte ci siamo sentiti dire o ci
siamo sorpresi a sostenere frasi del tipo:E vero, si tratta di una cosa sacrosanta e ANDREBBE
rispettata, però io
... È proprio dietro a quel però che si cela
tutta quanta un mentalità unica al mondo, simpaticamente apprezzata o disgustosamente
rinfacciata, rispettivamente da chi non ha alcuna dimostrazione pratica e da chi invece ci
va a sbattere regolarmente trovandosela spiaccicata sul naso. E non potrebbe essere
diversamente dal momento che siamo un paese dove si fa a pugni con i congiuntivi, ma in
compenso si da del tu ai condizionali.
Tutti i giorni viviamo situazioni di questo
tipo, al punto che la considerazione più originale è quella aver raggiunto un pericoloso
punto di assuefazione tale per cui si rimane letteralmente stupiti qualora le cose vanno
come invece dovrebbe avvenire abitudinariamente. Non è necessaria molta fatica per
ricordare lo stupore provato ogniqualvolta un commerciante rilascia uno scontrino fiscale
di sua volontà, oppure quando qualcuno afferma di pagare da oltre ventanni il
canone RAI o di averlo sempre pagato; viene subito da pensare che, o ci troviamo davanti a
qualche tranello di un agente della Finanza in borghese, oppure la persona ci vuole
prendere in giro e provocare per farci insorgere un improbabile senso di colpa.
Chi si stupisce quando un artigiano, un
professionista o un operaio qualificato che fa un certo mestiere come attività lavorativa
principale in proprio (per brevità non consideriamo neppure il mondo misterioso dei
lavori oltre al primo), ci chiede se volgiamo la fattura? E lo stupore può addirittura
crescere quando ci rendiamo conto che non si tratta di una domanda retorica, ma che invece
la possibilità esiste realmente.
Ma le prove più evidenti ce le troviamo
davanti tutti i giorni quando siano per strada; questa è lautentica palestra per
lanalisi del comportamento umano sottorazza (da non intendersi come sottospecie) italica. Qua è possibile esaltarsi o disperarsi
osservando i vari tipi di comportamenti nella loro più profonda espressione.
Quando si guida, dopo lungo tempo passato in
colonna, è facile sollevare una raffica di improperi contro la macchina posteggiata in
doppia fila, salvo poi tranquillamente abbandonarla esattamente davanti al posto che si
vuole raggiungere, incuranti se questo sarà la causa di una strettoia pronta a
strangolare un traffico già agonizzante. Dietro il tanto lo fanno tutti si
nasconde uno scudo pronto per essere sollevato al minimo accenno di rimostranza e adatto a
essere guarnito con sguardi di insofferenza, rancore e un pizzico di quel lei non sa
chi sono io tanto caro e, per certuni, tanto gratificante quanto irrinunciabile. Lo
stesso discorso naturalmente si estende a tutti gli altri atteggiamenti della persona al
volante (questo tra laltro è uno dei campi che può essere preso ad esempio per la
perfetta parità dei sessi): sosta sul marciapiede o sul passo carraio, semafori rossi,
stop, precedenze, svolte senza freccia (tanto a quello che svolta che glinteressa?),
gimcane per reggere contemporaneamente telefonino e sigaretta, ecc. ecc. Si potrebbe
passare in rassegna lintero codice della strada per constare come forse sarebbe più
opportuno rilasciare norme che raccomandano esattamente il comportamento opposto di quello
che si vuole ottenere. Probabilmente avrebbe maggiore successo, anche se sarebbe
fastidioso per quella razza in via di estinzione, stabilire sanzioni per chi tiene un
comportamento civile.
Interessante anche unaltra
constatazione: il soggetto che tende a infischiarsene di una norma, contando su una
pressoché probabile impunità, solitamente è anche quello che alloccasione
protesta con maggior vigore. A chi non è capitato di sentirsi lanciare svariati insulti
mentre cercava di attraversare una strada sulle strisce pedonali o di passare con il verde
come conseguenza di un accenno di protesta contro chi ignora completamente segnali di stop
e simili. In quanto manifestazione visibile di una buona dose di prepotenza, arroganza o
frustrazione, il comportamento, anche se fastidioso non è però, particolarmente dannoso.
Malauguratamente si è piuttosto abituati a essere coperti di insulti appena uno prova a
far presente che sarebbe opportuno evitare di utilizzare un telefono cellulare mentre si
guida, oppure che non è esattamente lideale evadere qualunque tipo di tassa. Si
arriva addirittura a sentirsi in colpa per aver osato far presente qualcosa che tutto
sommato rientra anche nei nostri interessi. Mi sembra curioso sentire di sommosse
popolari, o meglio popolane, di persone che sbraitano per difendere una casa (spesso una
seconda casa,per lesattezza, da affittare a turisti) costruita abusivamente in
posizione privilegiata oppure archeologica. E ancora più curioso trovo che queste persone
abbiamo la faccia tosta e di esibire in processione limmagine di un Santo tra
lindifferenza della Chiesa che in tal modo si pone dalla parte non dei deboli, ma
dei furbi.
Peggio però, potrebbe diventare il momento
in cui la protesta sarà portata avanti da chi la legge la rispetta; se il menefreghista
infatti, da qualche parte della coscienza, sa esattamente come stanno le cose e conosce il
momento buono per eclissarsi o cambiare discorso rivoltando la frittata, la protesta di
chi ha veramente dei diritti lesi da tempo e a lungo repressi, quando scoppia, allora sì
che può diventare pericolosa. Se non sbaglio raramente si è arrivati a storiche rivolte
di costruttori abusivi, cafoni della strada (inclusi i pedoni che sputano ovunque o
gettano cartacce a ogni metro) ed evasori fiscali; la storia riporta invece di rivoluzioni
alimentate da persone affamate o per troppo tempo sfruttate, inascoltate o imbrogliate.
Daltronde questo atteggiamento è così tipico dellItalia che ormai è conosciuto in ogni parte del mondo e spesso molto apprezzato al punto che esiste addirittura chi desidera venire a provarlo di persona dallestero: quali pensieri potevano attraversare la mente di colui che ha ideato il foglio di via per immigrati clandestini? Chi poteva essere così incompetente da credere che una persona giunta in modo illegale in un paese lavesse lasciato solo perché gli venivano dati 15 giorni di tempo per farlo e la garanzia di nessun controllo successivo? Non so chi fosse, ma di sicuro so che si tratta di un purosangue italiano di almeno sette generazioni.