mercoledì 6 maggio 2009

 

Passata la sbornia, il Pirellone torna al proprio posto

In fondo non ci hanno messo molto a rimediare, ma ormai la frittata era fatta. Dopo alcune ore di permanenza in bella mostra nella home page de Il Corriere della Sera, qualcuno deve essersi finalmente accorto di aver scambiato il grattacielo Pirelli con la ben diversa e meno alta Torre Galfa.

A dimostrazione di quanto l'autore del misfatto possa essersi sentito in imbarazzo a causa della fretta nel pubblicare una foto in grado mettere a confronto l'attuale sede della regione Lombardia con quella nuova in costruzione, l'esagerata precisione nella fotografia riparatrice.

Due belle frecce infatti, indicano le rispettive costruzioni. Come dire: "stae attenti a non sbagliarvi, qualcuno potrebbe anche confondere un grattacielo con un altro". "E noi lo sappiamo bene", sarebbe stato più corretto aggiungere.

Naturalmente, il tutto è stato condotto nella più totale indifferenza, senza minimamente pensare di sprecare un paio di righe a sancire l'errore. Con buona pace dell'etica giornalistica. Nel dubbio, io
una copia della pagina Web l'avevo comunque messa da parte.

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Fischi per fiaschi sul Pirellone

Fosse capitato a Il Mattino, oppure a Il Messaggero, ma anche a La Nazione, si poteva parlare di una disattenzione o poco più. Di un errore dovuto alla fretta di pubblicare online un articolo, magari per anticipare la concorrenza.

Ma da Il Corriere della Sera, una bufala del genere è proprio dura da digerire. Quello che da anni è diventato uno dei simboli di Milano, incappa in un clamoroso errore proprio su un altro elemento che da oltre mezzo secolo caratterizza la città.

Soprattutto per i milanesi, in questi giorni si celebra un importante momento. Dopo diverso tempo il grattacielo Pirelli si appresta a perdere il primato di edificio più alto. Per qualche tempo, in attesa della realizzazione di CityLife e relative torri, il primato si sposterà solo fisicamente. Resterà cioè sempre in possesso della Regione Lombardia, ma in un edifico diverso. Quello in fase di corstruzione, al momento noto come Seconda sede della regione Lombardia (augurandosi venga battezzato in modo diverso), si appresta infatti a superare la quota fatidica di 127,40 metri. Niente in confronto alle altre costruzioni a livello mondiale, ma abbastanza da rientrare tra i primi in Italia.

Per l'occasione, diverse autorità e media si sono mobilitati per celebrare l'evento, scatenando la caccia ai ricordi e ai confronti. Forse è nella fretta di concludere tali confronti che Il Corriere della Sera a corredo di un atricolo sull'argomento riesce a piazzare la foto sbagliata. Cedendo forse troppo in fretta alla tentazione di recuperare un'immagine capace di mettere a confronto il Pirellone con la nuova costruzione, il risultato è di spacciare per il grattacielo di Giò Ponti un'altra torre, completamente diversa anche nello stile.

Tra l'altro, a Milano di grattacieli non ce ne sonopoi molti e proprio per questo viene da chiedersi come sia possibile spacciare per Grattacielo Pirelli la Torre Galfa. Perchè di quella si tratta nella foto dove viene clamorosamente indicato per errore il Pirellone.

Per favore, sig Pierluigi Panza, autore dell'articolo, potrebbe metterci una pezza? Già che c'è, magari potrebbe anche sollecitare una rilettura più attenta delle didascalie? A meno di improbabili neologismi, credo che in grattacielo due t siano sufficienti. Tre sembrano decisamente eccessive.

Geppe


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