martedì 12 febbraio 2008

 

Lo stile Milan preso a calci. Parola di tifoso

Cosa c'è di più bello per un tifoso che essere invitato come giornalista a una conferenza stampa proprio nel centro dove si allena la squadra del cuore? dopo un paio di tentativi andati a vuoto per la difficoltà di combinare i turni di lavoro, questa volta l'invito a Milanello per la presentazione di un accordo tra il Milan e Microsoft non mi sarebbe scappato. Ma il sogno si sarebbe presto trasofrmato in incubo.
Abbastanza professionale da riuscire a nascondere la componente emotiva, mi presento così con tutti i colleghi sul luogo indicato. Dopo i convenevoli di rito, tutti insieme veniamo accompagnati nella zona indicata per assistere agli allenamenti. Dotato come tutti (compresi i non milanisti) di macchina fotografica, ho quindi cominciato a scattare alcune fotografie.

Dopo qualche minuto però, mi vedo avvicinato da una signora la quale, senza qualificarsi e senza chiedere chi fossi e cosa stessi facendo, mi intima bruscamente di smettere di scattare. Decisamente sorpreso, per non dire sbalordito, provo a chiedere chiarimenti sul perchè di tale divieto rivolto solamente a me, dal momento che praticamente tutti i giornalisti stavano facendo la sterssa cosa. Ebbene, mi è stato risposto che con la mia macchina fotografica non ero autorizzato, perchè avrei potuto venderle.
Il pericolosissimo strumento in questione altro non è che una reflex a livello amatoriale (e neppure dei più elevati), di qualità assolutamente paragonabile (per qualità, caratteristiche e prezzo) a numerosi modelli appartenenti alla fascia delle cosiddette 'compatte'. Insomma, qualcosa che un fotografo professionista utilizzerebbe solo per divertimento.

Da non trascurare anche il fatto che il punto di osservazione si trovava a diverse decine di metri dai calciatori, per di più controluce (la foto di apertura è una di quelle venute meglio). A queste mie rimostranze, mirate esclusivamente all'impossibilità materiale di ottenere un prodotto di livello commerciale, la risposta stizzita della signora è stata di bollarmi come maleducato e, subito dopo, intimarmi di essere espulso dal centro.

Inutile negare che trattamenti del genere non sono una rarità per i giornalisti meno accreditati e popolari, e questo tutto sommato si può anche accettare, ma trovo che questo comportamento resti comunque inqualificabile.

Quando avevo ricevuto da parte di Microsoft l'invito, ero rimasto particolarmente contento di avere l'occasione di trascorrere una mattinata memorabile e portare a casa qualche impagabile ricordo a livello personale. E in effetti è andata così, la giornata è stata di quelle che, a livello sia umano sia professionale, non si dimenticano. Ma sinceramente, credevo lo sarebbe stata per altri motivi.

Alla faccia dello stile Milan. Parola di tifoso da 40 anni e più.

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