martedì 23 ottobre 2007

 

Batteria esausta=notebook da buttare?

Come un numero non trascurabile di persone, anch'io sono felice possessore di un pc portatile. Acquistato ormai qualche anno fa (poco più di 4 per la precisione), si è sempre comportato in maniera più che soddisfacente, nonostante i sistemi operativi e i programmi di Microsoft.
A tutt'oggi, svolge ancora in pieno il suo dovere ma, come tanti notebook, a una certa età ha un piccolo problema: la batteria.

Inizialmente superava tranquillamente il paio d'ore. Poi, con il passare del tempo, inevitabilmente ha cominciato a degradare lentamente, fino ad arrivare all'attuale mezz'ora circa.

Il problema non sarebbe tale se, come succede per altri ricambi (per sempio le cartucce di inchiostro per le stampanti), il produttore garantisse i la disponibilità per più di 3-4 anni da quando viene messo in vendita. Invece, nonostante il gentile interessamento di un conoscente direttamente in contatto con l'azienda, di una batteria di ricambio non c'è traccia, neppure negli anfratti di qualche magazzino.

Due a questo punto le soluzioni possibili: munirsi di prolunga di lunghezza sufficiente da garantire comunque un'accettabile autonomia ovunque, oppure dotarsi di mappa delle prese di corrente a uso pubblico (o consenziente) e pianificare i movimeni in base a questi.

Certo, si può sempre pensare di cambiare pc, ma non sembra la soluzione più intelligente, e soprattutto economica. E, se anche dovesse succedere per questa ragione, difficilmente la scelta ricadrebbe sulla stessa marca.

Etichette: , ,


This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]