mercoledì 12 dicembre 2007

 

Il marketing di carta straccia

Tutte le volte che, non senza una certa fatica, deposito fuori di casa il solito pesante scatolone pieno di carta per la raccolta differenziata, non riesco a fare a meno di pensare ad alcune considerazioni.

Buona parte di quel peso che mette a dura prova la mia schiena è perfettamente inutile. La quantità di carta risultato del normale utilizzo mio e della mia famiglia si riduce infatti a imballaggi e qualche giornale e rivista. Tutto il resto, è carta sprecata, nel senso che in un Paese civile non doveva neppure arrivare nelle mie mani.

A parte una quota di imballaggi comunque inutili (per esempio quelli utilizzati per contenere i tubetti di salse e dentifrici), la maggior parte del carico inutile è pubblicità. Pubblicità recapitata per posta o comunque trovata nella casella grazie agli instacanbabili distributori di volantini non richiesti.

Alcuni in particolare, dei quali voglio fare i nomi, lasciano perplessi, per non dire irritati. Il primo è Sky. Il monopolista della TV via satellite infatti, non contento di telefonare a casa con cadenza almeno quindicinnale per le sue 'imperdibili' proposte (e nonostante i ripetuti inviti a rimuovere il mio nominativo), sente anche la necessità di inviare per posta almeno tre corposi plichi al mese, usando almeno due forme diverse del mio nome. Inutile dire che tali plichi sono destinati direttamente al cestino non appena visto il mittente.

In un periodo in cui qualsiasi attività commerciale si vanta di preoccuparsi dell'ambiente, difficile fare a meno di pensare al costo 'ecologico' di tale politica arrogante di marketing. Questa documentazione viene infatti stampata (usando carta e inchiostri), confezionata (impiegando energia), spedita (sfruttando trasporti su strada) e recapitata a domicilio per finire direttamente al macero. Il tutto, facile prevedere, moltiplicato per un numero imprecisato di destinatari altrettanto presi di mira. Con costi, non appare azzardato ipotizzare, che ricadono sugli sventurati abbonati.

Il secondo esempio è l'agenzia immobiliare Tempocasa (ma anche il concorrente Tecnocasa si sta prontamente adeguando). Come quasi tutti i palazzi, il condominio dove risiedo ha predisposto una casella esterna collettiva per la pubblicità (in pratica un cestino elegante) dove finiscono decine e decine di volantini e opuscoli (anche loro stampati e portati a spasso per niente) al giorno. Tranne naturalmente quelli di Tecnocasa, i cui 'postini' si ritengono superiori agli altri e devono intrufolarsi a tutti costi all'interno del palazzo per inserire le proprie cartacce direttamente nelle caselle personali. Anche in questo caso, non è difficile ipotizzare il risultato controproducente.

Ci sarebbe altro da aggiungere, ma per il momento meglio fermarsi qua. Anche perchè devo andare a svuotare la casella prima che il postino rinunci a imbucare la posta, quella vera.

Etichette: , , ,


Commenti: Posta un commento



Link a questo post:

Crea un link



<< Home page

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]